Taciute, inudite: cosa si perde quando si smette di parlare una lingua con Nicholas Evans
Prosegue La Fondazione Volta Incontra, il ciclo di conferenze aperto al grande pubblico su scienza, letteratura, arte e musica.
Il prossimo appuntamento in programma sarà martedì 10 settembre alle ore 21 in Pinacoteca a Como con Nicholas Evans, linguista australiano e uno dei maggiori esperti di lingue in via di estinzione.
L’incontro, dal titolo “Taciute, inudite: cosa si perde quando si smette di parlare una lingua” si terrà in italiano.
Ingresso libero, in collaborazione con il Comune di Como.
“Cosa perdiamo quando le nostre lingue cadono nel silenzio? La maggior parte delle 7000 lingue del mondo non vengono più imparate dai bambini, ed è probabile che tre quarti di esse vengano perse entro la fine di questo secolo. Cosa perdiamo ogni volta che muore un anziano il cui cervello era l’ultimo insospettato depositario di un’intera lingua e della conoscenza contenuta in essa? Cosa possiamo fare per estrarre il più possibile della sua conoscenza in una forma duratura, che si possa tramandare a future generazioni?
Prendendo in considerazione lingue fragili e minoritarie in tutto il mondo, Evans esaminerà alcuni degli ambiti della conoscenza che si perdono con la morte di una lingua – della storia che precede la sua scrittura, del mondo naturale, e delle possibilità della lingua e della mente umana. Per chiedersi infine cosa si può fare per salvaguardare il ricco patrimonio linguistico della specie umana.”
Nicholas Evans (nato nel 1956 a Los Angeles, USA) è un linguista australiano e uno dei maggiori esperti di lingue in via di estinzione. In possesso di un dottorato di ricerca in Linguistica presso la Australian National University (ANU), è a capo del Dipartimento di Linguistica e illustre Professore presso la School of Culture, History and Language presso il College of Asia and the Pacific, Australian National University. Precedentemente, ha ricoperto una cattedra personale presso il Dipartimento di Linguistica e Linguistica applicata presso l’Università di Melbourne.
I suoi interessi di ricerca comprendono lingue australiane, lingue papuane, tipologia linguistica, linguistica storica e di contatto, semantica e influenza reciproca di lingua e cultura. I suoi progetti attuali: il modo in cui diverse grammatiche sostengono la cognizione sociale (con Alan Rumsey e altri); ricerche sul campo in corso su varie lingue aborigene dell’Australia settentrionale (Dalabon, Iwaidja, Marrku, Bininj Gun-wok, Kayardild); le lingue papuane (Nen, Idi), lavorano sulle tradizioni linguistiche canore in pericolo della Terra di Arnhem occidentale (con Allan Marett, Linda Barwick e Murray Garde) e lo sviluppo di approcci coevolutivi che integrano le interazioni dinamiche tra lingua, cultura e cognizione. Oltre alla sua ricerca linguistica ha svolto lavoro sul campo nelle comunità aborigene australiane.